Vuoi dare un tocco artistico alla tua abitazione? Ecco la soluzione che rende l’arte elemento sostanziale e identificativo della tua casa. Baldo Diodato (Napoli, 1938) ha realizzato nei suoi anni di produzione artistica diversi interventi site specific in abitazioni private, rivestendone intere superfici. Imprigionare il tempo e le sue stratificazioni è l’obiettivo che spinge l’artista a realizzare i calchi di sanpietrini battendo lastre di alluminio e rame fino a quando dalle superfici metalliche non emerge la pavimentazione sottostante, con tutte le sue imperfezioni e segni del tempo.
Blocchi irregolari e smussati, disegnano così la texture delle lastre di 1 x 1 m che vengono successivamente trattate da Diodato prima tramite ossidazione, poi smerigliatura e infine con un sottile strato di resina che interrompe il processo di ossidazione del rame, e dona all’opera una dimensione temporale finita. Ecco che in qualche modo la città entra nelle abitazioni private, il suo calco riveste così le pareti o diviene parte della pavimentazione dopo esserne stata inglobata tramite la posa della resina.
Una galleria di interventi che l’artista ha realizzato per pareti e pavimenti utilizzando lastre di rame, in alcuni casi senza la finitura della resina proprio per continuare il naturale processo di ossidazione, e di alluminio, ma anche appendiabiti e rivestimenti di porte.
Per informazioni e preventivi scrivere a baldodiodato@libero.it
Le immagini
Biografia
Baldo Diodato nasce a Napoli nel 1938. Si forma all’Accademia di Torino e all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia scultura con Emilio Greco e Augusto Perez. Gli esordi sono degli anni ‘60 con sculture materiche realizzate in fil di ferro e stracci, vicine ai lavori di Giacometti, Calder e dello stesso Perez. Propone il proprio lavoro alla Modern Art Agency di Lucio Amelio nel 1966. Partecipa attivamente al dibattito culturale che prevede la scultura artistica partenopea, lasciandosi coinvolgere dai fermenti neodadaisti, espressione della rivista Linea Sud, fondata nel 1963 e diretta da Luigi Castellano. Con altri artisti forma L’operativo 64, insieme anche ad Achille Bonito Oliva come teorico del gruppo. Dal 1966 si trasferisce negli Stati Uniti, dove vive e lavora fino al 1992. Si stabilisce a New York, città che in quegli anni è piena di stimoli e la vita artistica è straordinariamente attiva: qui l’artista trova nuovi riferimenti estetici da utilizzare come punto di partenza per sperimentazioni personali. Nel 1992 torna in Italia e si trasferisce a Roma, proseguendo la sua ricerca coniugando le radici europee con la venticinquennale partecipazione alle avanguardie newyorkesi. Dice di lui Achille Bonito Oliva: “Artista eccentrico, estraneo ad ogni definita scuola o corrente. Si muove senza rigidità tra pittura, scultura, performance”. Nelle istallazioni di grande formato e dai materiali disparati, soprattutto metalli, carta e tela, pare cristallizzarle tracce della storia dell’uomo in impronte a bassorilievo, seguendo complessi frottage, scegliendo pavimentazioni antiche (ciottolati, lastricati, sanpietrini) cui si accompagnano orme dei visitatori ed interventi con materiali ricercati e preziosi. Vive e lavora a Roma.
Per approfondimenti consultare il sito www.baldodiodato.it
Immagine in evidenza: Rivestimento di parete, 2000, alluminio con vetroresina e acrilici su struttura in legno, abitazione privata. Courtesy Baldo Diodato