Dopo aver ospitato l’intensa opera d’introspezione dell’austrica Maria Lessnig nel 2017, e tessuto un omaggio all’artista sarda Maria Lai nel 2018, le Gallerie degli Uffizi celebrano anche quest’anno una protagonista del mondo dell’arte, Kiki Smith, partecipando alla campagna #5WomenArtists.
L’elegantissima grazia di questi ultimi lavori di Kiki ha come obiettivo altamente etico di ricreare unità e armonia in una realtà che spesso si presenta invece come brutale e dissonante, e sprigiona un’energia profondamente rivoluzionaria: è il linguaggio di una nuova, inaspettata, spiazzante pietas
Eike Schmidt
La mostra
È composto da una quarantina di opere il corpus della mostra Kiki Smith. What I saw on the road, esposta nello spazio dell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti. La monografica dedicata a Kiki Smith è curata da Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e da Renata Pintus. L’artista statunitense di origine tedesca, celebre per affrontare nelle sue opere le tematiche dell’AIDS e dei diritti femminile, espone in questa mostra arazzi, sculture e opere su carta che manifestano le paure dei nostri giorni, le insidie che ci circondano. Ecco che nei contesti quasi fiabeschi vengono mostrate le fragilità dell’essere umano, le avversità che le donne affrontano nel quotidiano, e il mondo animale e vegetale che può essere minacciato e allo stesso tempo minaccia.
Immagine in evidenza: Kiki Smith, Receiving, 2015, compensato giapponese intagliato a laser e dipinto. Per gentile concessione dell’artista e della Pace Gallery