Antonello da Messina. Le opere di uno dei maestri del ‘400 italiano in mostra a Palazzo Reale
Cosa si saprebbe oggi di Antonello da Messina senza lo studio effettuato dallo storico dell’arte Giovan Battista Cavalcaselle? La mostra Antonello da Messina a Palazzo Reale, aperta al pubblico fino al 2 giugno 2019, conduce il visitatore alla scoperta delle opere del pittore messinese affidando proprio ai taccuini e disegni di Cavalcaselle il compito di illustrare e guidare. L’esposizione, curata da Giovanni Carlo Federico Villa, è frutto della collaborazione fra la Regione Siciliana e il Comune di Milano-Cultura, con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira.
Per apprezzare profondamente le opere dell’artista siciliano bisogna perdersi nei colori a olio brillanti, nelle essenze di legno utilizzate come il noce, pioppo, il pero, il tiglio, negli sguardi enigmatici e sorrisi beffardi, negli occhi talmente perfetti che sembrano davvero fissarti. Una mostra che ti porta, sala dopo sala, a scoprire uno dei maestri dell’arte italiana.
La biografia
Sono fermamente convinta che Le vite di Giorgio Vasari, dovrebbero essere utilizzate come libro di testo di storia dell’arte, non solo perché sono il pilastro su cui essa si fonda ma per il suo modo di “raccontare” i grandi maestri che racchiude un’equilibrata fusione di narrazione e informazione storico-critica, in grado di rapire ed “educare” qualsiasi studente liceale. Poteva il pittore toscano essersi dimenticato di Antonello da Messina? Così Vasari racconta la vita dell’artista che verrà ricostruita da Giovanni Battista Cavalcaselle, tramite i suoi studi, i suoi taccuini, e il suo esplorare la Sicilia. Ed ecco tra i fogli l’analisi di ogni minimo dettaglio delle opere, dove l’occhio attento dello storico dell’arte ha scansionato ogni millimetro delle tavole.
San Girolamo nello studio
A dare in benvenuto al visitatore è San Girolamo nello studio proveniente dalla National Gallery di Londra. Un’opera in cui lo studio del santo, posto al centro di una costruzione tardogotica secondo una prospettiva centrale, è raffigurato ponendo l’attenzione ai singoli dettagli: dalla ceramica del pavimento, agli oggetti, agli animali, al paesaggio che si percepisce in lontananza fuori dalle finestre, facendo emergere anche il lato umanistico con i testi disposti sui ripiani.
Annunciata
Nero il fondo, azzurro il velo, composto il gesto, perso lo sguardo, ecco l’Annunciata di Antonello da Messina, uno dei capolavori del Quattrocento italiano. La mano manifesta il dubbio e l’incertezza, ma gli occhi palesano consapevolezza e accettazione. Una luce illumina il volto generando giochi di luce e ombra, come quella prodotta dal velo.
I ritratti
Sono di tre quarti i ritratti realizzati dal pittore messinese, in cui i soggetti rappresentati appartengono alla borghesia. L’unicità di queste opere è riposta nella personalità che emerge: non sono volti seri e imperturbabili, ma uomini che esprimono ironia grazie a sorrisi appena accennati, e sguardi che trasmettono emozioni. Sembra di osservare delle persone e non delle rappresentazioni bidimensionali.
Immagine in evidenza: Antonello da Messina, Annunciata, 1475-1476, tempera e olio su tavola, 45 x 34,5 cm. Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo. Crediti fotografici: Foto Giulio Archinà